Cucina delle origini

La gastronomia nell’antico Egitto

Ricca di fascino, velata di misteri, quella dell’antico Egitto è una delle civiltà più complesse e durature dell’antichità, per cui nutriamo non a torto una forte attrazione ancora oggi. La meticolosità degli Egiziani del tempo dei faraoni è stata un fattore cruciale per scoprirne le usanze attraverso gli scavi archeologici: all’interno delle tombe erano infatti soliti riporre le “tavole delle offerte”, una lista di tutti gli oggetti che il defunto doveva avere con sé per vivere l’oltretomba. Questi elenchi contengono anche gli alimenti che gli antichi Egizi consumavano nella loro vita quotidiana.

Così abbiamo scoperto che gli agricoltori della valle del Nilo erano soliti seminare il territorio attorno al fiume con porri, cipolle, fave, meloni, cetrioli, farro, lenticchie, insalate, melograni, fichi e mele. Era il faraone in persona a dar loro l’incarico ogni anno. Inoltre ciascun contadino sapeva esattamente la quantità e la qualità di raccolto che doveva consegnare ai depositi reali.

Va osservato come la posizione geografica fosse un fattore determinante: l’azione del Nilo, che esondava regolarmente in estate rendendo il terreno circostante molto fertile, consentiva una grande varietà di colture e favoriva anche l’allevamento del bestiame. Non a caso gli antichi Egizi consideravano il fiume sacro.

La società egiziana dell’epoca era divisa in nobiltà e ceto popolare; le abitudini alimentari erano quindi molto differenti. Mentre la prima consumava in abbondanza carne bovina e ovina arrostita, accompagnata da una sorta di pane bianco ricavato dalla farina di frumento, al resto della popolazione restava la carne di oca, anatra e gallina. I cibi erano cotti su fornelli mobili in terracotta con legna e carbone. Il miele veniva utilizzato per zuccherare le pietanze.

La giornata standard prevedeva due pasti, uno al mattino presto e uno verso sera. I ceti più poveri mangiavano a mani nude in ciotole comuni poste su un tavolo basso, attorno al quale la gente sedeva inginocchiata; l’aristocrazia si serviva invece di veri e propri cuochi che preparavano dei ricchi banchetti a base di ogni tipo di leccornia conosciuta al tempo.

Riguardo alle bevande, forse non molti sanno che gli antichi Egiziani erano avidi consumatori di birra, che erano in grado di ottenere dalla fermentazione di orzo, datteri o farro. Tuttavia conoscevano e consumavano anche il vino, ricavato facendo fermentare il mosto di uva, miele o fichi.